lunedì 8 giugno 2009

troie in fiamme

Netto scassa le doghe di favore
fammi un favore netto
droga per troie di favore
droga per troie nel letto
fammi una sfida di troie in amore.

Troie ladre di coca in fiamme
lasciano la sfida ormai stanche
io la prendo e continuo a sputare
sulle troie stanche di droga in fiamme.

un'anfiteatro per troie in lotta d'amore
spaccano le pietre con il sesso in fiamme
il pubblico guarda e giudica le troie stanche,
le stesse teste malate che vedo davanti.

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notte di natale

questa opportunita'

che arriva lasciando frasche di sereno

ti spazza la vita a sprazzi di fieno marcio

spacca la vita a suon di bastonate


lascia nuotare i fili del sereno logico,

a forma di orologi sciolti a parte il nome

a parte il nome della tua storia fusa
in un largo spiazzo di storie
io presi e lasciai prendere cio' che mi dava piacere
io annuso l'odore dei rami freddi
di freddo pungente di rugiada di vento
premendo il sospiro delle note diverse e uguali
cosa lascia il gelo nel petto?
morte normale e perfetta e la mia mano fredda sulla pietra
morte totale e netta e umidita' dei freni fermi da ore
lenta morte umida sui vetri della macchina
lente gocce umide sui vetri piatti della macchina
lento freddo d'inverno e natale e calma nella macchina
quando stavo seduto sedato e calmo con silenzio di notte di natale
potrei morire cosi' appoggiato ma un'altra vita mi attende
gocce blu di morte dolce e piacere.

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martedì 3 febbraio 2009

Piove su sti cazzi sparsi






Sti super cazzi de na fava intortata, de cazzi super stitici
De cazzi superiori, mi fanno venire il mal di testa.
Ascolta, piove dalle fave der cazzo - come? non lo senti?

Non senti niente al di fuori de ste quattro stronzate de pioggia?

Allora ok, piove.
Piove dalle tamerici salmastre ed arse,
di sti cazzi a torta linfatici,
Piove su le tue tette ignude.
Piove, e mannaggia se te permetti di dire il contrario.
Piove, e le voci si spandono or ora, or quando - scorrere di limo fangoso.
Le gocce sulle tue pocce rosa, dense.
Sui vestiti stracci che mo te strappo di dosso.
Sulla tua pelle fredda, piove
e piove sulle tue labbra.

Piove di odore silvano,
di un fiato lontano,
la figlia del limo, lontana (la rana), tromba
chi sa dove, chi sa dove!

E piove, o Ermione.

La pioggia cadendo fa rumore, non foss'altro che cerco di dormire.
Ma proprio per farmi dispetto, piove.
Anche quando all'improvviso ti ricordi che hai dimenticato di comprare il prosciutto, piove.

E piove, ve lo giuro, nella campagna fracida.

Ascolta, piove in questo momento esatto su quei fiori chiusi,
ma piove pure, ne' io so come, sui tuoi seni ignudi.

E' un'ecatombe di pesci morti o moribondi, nonostante questo: piove.
La goccia cade dalla grondaia sul soffitto della macchina presidenziale: piove.
E sto nel mio ufficio alla scrivania, le carte sparse: piove.



E piove sul copertone
Piove sullo stradone
Piove sull'immigrato senegalese.
Piove sulle pietre scoscese.
Piove sui pini.
Piove sugli uffici divini.
Piove sulle disgrazie altrui.
Piove nei posti piu' bui.

E piove sulle nostre facce da bove,
sui nostri portafogli marroni,
sui nostri coglioni,
sui topi marroni
sulla favola bella che oggi t'illude
che ieri m'illuse
che ieri t'illuse
che oggi m'illude
che ieri ci illuse
che ieri mi incute
timore,


o Ermione.